Come funziona

La Mediazione Familiare è un percorso di mediazione volontaria che rientra nei Metodi Alternativi di Risoluzione delle controversie (ADR). Nasce negli Stati Uniti negli anni ’70, si diffonde a partire dagli anni ‘80 in Canada e in tutta Europa ed è praticata in Italia da circa trent’anni.

Chiunque voglia avere informazioni sul percorso di mediazione familiare della Sezione Specializzata dell’Organismo di Mediazione – genitori, parti, legali, operatori, cittadini in genere – potrà richiedere alla segreteria dell’Organismo, all’indirizzo mediazione@ordineforense.re.it, un appuntamento gratuito con un mediatore familiare per avere informazione sui tempi, i costi e i contenuti degli incontri.

Ricevute le informazioni preliminari gratuite, il percorso potrà essere attivato da entrambe le parti o da una sola di esse, sia personalmente sia con l’assistenza del proprio legale di fiducia (se già nominato).

Tutto il percorso verrà condotto da un mediatore familiare professionista qualificato (specificatamente formato alla mediazione familiare e avvocato iscritto all’albo) che come figura, terza, neutrale e imparziale, raccolte le informazioni sul caso e ascoltati i diversi punti di vista, verificherà con le parti la possibilità/opportunità di aprire un confronto costruttivo e, quindi, di riorganizzare le relazioni familiari in vista, in concomitanza o in seguito alla separazione, al divorzio o al crisi della coppia a qualsiasi titolo costituitasi (convivenza di fatto, unione civile). I genitori potranno così negoziare in prima persona un accordo che tenga conto dei propri interessi e bisogni e allo stesso modo, dei bisogni e  del benessere dei figli. Il percorso rimane volontario per tutta la sua durata e può essere interrotto da una delle parti in qualsiasi momento.

Le finalità principali della mediazione familiare sono: offrire uno spazio riservato, neutro e non giudicante; promuovere una nuova organizzazione della famiglia e delle relazioni familiari; favorire e migliorare la comunicazione; mantenere i legami e i rapporti dei figli con entrambi i genitori, nel pieno rispetto del diritto alla bi-genitorialità.

Le tematiche affrontate in mediazione poiché strettamente personali, richiedono la partecipazione personale delle parti. Gli avvocati, se già nominati, potranno prendere parte al primo incontro.

Il percorso di mediazione familiare non è un percorso di psicologia/psicoterapia, non è una CTU, né contempla assistenza o consulenza legale, che rimarrà in capo ai legali di fiducia per tutta la durata del percorso.

Tutti gli incontri si svolgono nel rispetto del diritto alla riservatezza. Quanto viene dichiarato e le informazioni apprese, rimarranno riservate e il mediatore non potrà essere chiamato a testimoniare o a rendere giuramento decisorio su tali circostanze.

Se è il Giudice ad invitare le parti ad avviare un percorso di mediazione, ai sensi dell’art. 337 octies c.c., il mediatore solo se richiesto, riferirà all’Autorità Giudiziaria unicamente in merito all’adesione o meno al percorso, nel rispetto del dovere di riservatezza.

Il percorso ha una durata limitata nel tempo di massimo di 10-12 incontri, da rapportare al numero delle questioni portate dalle parti.

Al momento, l’incontro informativo gratuito e gli incontri di mediazione familiare possono svolgersi anche in videoconferenza.

Ultimo aggiornamento il 16 Giugno, 2023 alle 09:29